Uno dei nostri giganti è il Santuario d'Ercole Vincitore, insieme a ciò che rappresenta: il popolo tiburtino che si organizza, razionalizza il futuro della propria comunità, mette in atto la propria visione di città, sfruttando al massimo ciò che la posizione gli concedeva.
La cascata, la collina, la roccia, la via Tiburtina. Tivoli seppe sfruttare tutto ciò. Seppe fare di necessità virtù. E divenne così un centro economico, culturale e politico, amato da Adriano, frequentato da Augusto e arricchito dagli scambi commerciali.
Una città ricca, internazionale, florida, viva.
Una grandezza che Tivoli sembra aver dimenticato.
Tornare ad essere Tivoli significa quindi salire sulle spalle dei giganti e riuscire, avendo ben chiaro in mente l'importanza che Tivoli rivestiva un tempo, a guardare il suo futuro, a guardare oltre.